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Nel mondo esistono circa 1400 orti botanici e arboreti con oltre 100 milioni di visitatori l’anno. Una buona parte si trova in Europa e oltre una trentina, tra orti botanici universitari e non, in Italia.
L'Italia vanta un primato storico in fatto di orti botanici; le prime strutture di questo tipo, oggi non più esistenti, furono fondate in Italia già nel XIII secolo a Roma, in Vaticano, e nel XIV secolo a Salerno.
Questi orti avevano la funzione di ostensori delle piante di uso medico, così come gli orti botanici universitari, tuttora esistenti, realizzati nel XVI secolo a Padova, Pisa e Firenze. La maggior parte degli orti botanici italiani venne fondata nella seconda metà del XVIII e nel XIX secolo.
L'Orto botanico di Catania risale al 1858.



Il Palazzo dell'Università in una foto del 1908
L'Università di Catania
La fondazione dell'Orto Botanico di Catania nel secolo scorso costituì il compimento di un lento processo di maturazione culturale che portò al riconoscimento, all'interno del mondo universitario catanese, dell'importanza degli studi botanici.
Per la comprensione di questo processo è necessario risalire almeno al Rinascimento quando la cultura catanese assunse una fisionomia propria e avvertì il bisogno di creare un istituto di istruzione superiore.
La fondazione dell'Università fu la conseguenza del movimento di idee che, iniziato nei grandi centri intellettuali della penisola, si propagò fino alla Sicilia.





Ritratto di Ferdinando Cosentini
La Botanica a Catania
Fino alla fine del 1700 la Botanica era inclusa tra gli insegnamenti di Medicina o incorporata nell'insegnamento delle Scienze Naturali o, ancora, affidata come incarico secondario ai professori di Chimica e Farmacia.
Solo nel 1788 essa divenne disciplina autonoma con la creazione della Cattedra che venne affidata al farmacista Matteo Di Pasquale. Egli utilizzava un piccolo orto preso a pigione in cui dava dimostrazioni pratiche a sussidio delle lezioni in aula.
Anche Ferdinando Cosentini (1764-1840), succeduto al Di Pasquale nel 1805, per la carenza di un orto pubblico "procurò di supplire a tanto difetto, mercé un suo privato giardino" (PARLATORE, 1838).







Francesco Tornabene, fondatore dell'Orto Botanico
Tornabene e la fondazione dell'Orto Botanico
Morto il Cosentini, la Botanica fu insegnata per incarico dall'alberista Gaetano De Gaetani dal 1840 fino al 1843, anno in cui l'insegnamento della materia fu affidato al monaco cassinese Francesco Tornabene Roccaforte (1813-1897).
Il Tornabene, formatosi alla scuola del Cosentini, iniziò la sua formazione culturale e religiosa all'interno del monastero benedettino di San Nicolò l'Arena. La sua figura riveste particolare interesse nella storia della Botanica catanese.
Fu il tenace fautore della fondazione dell'Orto e, con pazienza e dedizione, riuscì a superare le inevitabili difficoltà che si opponevano alla realizzazione









Pasquale Baccarini
I successori del Tornabene
Francesco Tornabene, quasi ottuagenario, lasciò la cattedra di Botanica nel 1892 e morì nel 1897. Gli successero Pasquale Baccarini, dal 1892 al 1900, e Giuseppe Lopriore dal 1900 al 1901.











Giuseppe Lopriore













Una splendida fioritura di Plumeria rubra (Collezione piante succulente)
Lo stato attuale
Dal dopoguerra a oggi l'Orto Botanico di Catania, pur non avendo subito profonde modifiche di struttura, ha gradualmente recuperato le proprie funzioni. Così, negli spazi ereditati dalla struttura ottocentesca, non suscettibile di espansione, esso presenta un grande interesse scientifico e didattico per alcune sue collezioni di grande rilievo (GIACOMINI, 1958; TOMASELLI, 1961; PAVONE, 1981; GUGLIELMO e PAVONE, 1988-1995).















Attuale planimetria dell'Orto
Struttura e organizzazione
L'Orto Botanico si estende su una superficie di circa 16000 mq e comprende:
- l'Orto Generale(13000 mq) che raccoglie soprattutto piante esotiche;
- l'Orto Siculo (3000 mq) destinato alla coltivazione di specie spontanee siciliane.








Le collezioni
Anche se presso gli orti botanici di più recente istituzione o di grande estensione si tende oggi alla ricostruzione dei diversi ambienti naturali, la semplice esposizione di esemplari provenienti da ogni parte del globo non ha, tuttavia, perduto il suo valore storico e didattico.
Così l'Orto Botanico di Catania, costretto nell'antica struttura ottocentesca a causa dello sviluppo urbanistico, riveste importanza proprio come sede di alcune peculiari collezioni, quali le succulente, le palme e le piante spontanee siciliane.










Le piante succulente
La più ricca collezione dell'Orto Botanico è certamente quella delle piante succulente, che annovera migliaia di esemplari per la maggior parte coltivati all'aperto.



















Imponente esemplare maschile di Phytolacca dioica L.
Gli alberi più significativi
Nell'Orto Generale si possono osservare grandi esemplari arborei provenienti da ogni parte del globo, alcuni dei quali raggiungono dimensioni notevoli, come Phytolacca dioica, dell'Argentina, con una circonferenza alla base di circa 13 m;





















Particolare della collezione di Palme
Le Palme
Di un certo interesse è la collezione di Palme che, seppure non vastissima, include oltre cento esemplari, spesso di notevoli dimensioni, appartenenti a circa 40 diverse specie.
La maggior parte degli esemplari sono coltivati in piena terra, in due specifici settori dell'Orto o sparsi in diverse aiuole.












Le collezioni dell' Orto Siculo
L'Orto Siculo, benché non presenti specifiche collezioni di famiglie o di generi particolari, ospita numerose piante spontanee della flora sicula, insieme a quelle che più comunemente sono state introdotte in coltivazione nel territorio.
La collezione di piante siciliane venne iniziata nel 1865, pochi anni dopo la fondazione, quando la superficie dell'Orto Botanico fu ampliata grazie alla donazione di M. Coltraro.
L'Orto Siculo è oggi organizzato in strette aiuole rettangolari parallele dove le piante, spesso erbacee, dovrebbero essere raggruppate per famiglie. Tuttavia, il notevole sviluppo attualmente raggiunto da diversi esemplari arborei o arbustivi impedisce, a causa dell'ombreggiamento, la completa realizzazione di questo schema su buona parte della superficie.
Molte delle specie della flora siciliana di maggiore interesse sono erbacee, perenni o annuali; esse richiedono, di conseguenza, cure e assistenza continua. Un solo anno di incuria può portare alla scomparsa di molte piante che facilmente vengono sopraffatte dalle più vigorose specie nitrofile e ruderali.